Avrai sentito senz’altro parlare di classe di merito. Ma sai esattamente come funziona e come calcolarla? La classe di merito è uno degli indici più importanti che determinano il costo delle assicurazioni, dal momento che con esse le compagnie definiscono il livello di rischio relativo a ciascun conducente. Per capire in quale categoria sei inserito, potresti trovare utile sapere come calcolare la classe di merito: ecco, quindi, tutti gli elementi da valutare e qualche strumento da utilizzare per trovare la tua classe di merito.
Come si calcola la classe di merito
Quando abbiamo detto che la classe di merito è un indice utilizzato dalle compagnie assicurative per classificare i propri clienti in base al rispettivo grado di rischio, abbiamo fatto riferimento all’elemento più importante che consente di calcolare la c.d.m.: la cd. storia assicurativa del cliente.
Se possiedi già una polizza assicurativa, potrai trovare facilmente la tua classe di merito leggendo l’attestato di rischio inviato, comunicato o richiesto alla tua compagnia assicurativa. Questa informazione ti sarà utile sia per sapere con certa approssimazione a quanto ammonterà il premio che ti verrà chiesto per la copertura assicurativa, sia per poter procedere ad un eventuale cambio di compagnia: infatti, conoscere la propria classe di merito, come risultante dall’attestato di rischio, ti permette di poter fare preventivi presso altre assicurazioni.
Ma cosa fare se non hai a disposizione queste informazioni: come calcolare la classe di merito? Se questa rappresenta l’indice di “affidabilità” del conducente, inevitabilmente il fattore che incide principalmente nella definizione della classe è la storia assicurativa del soggetto. Normalmente, le persone che non hanno una precedente assicurazione vengono di diritto inserite nell’ultima classe di merito (salva la possibilità di ereditare la classe di merito in applicazione della legge Bersani).
Pertanto, se sei un neo-assicurato, un primo metodo per calcolare la classe di merito è questo. Partendo dalla quattordicesima classe, devi sapere cosa è avvenuto nell’anno di copertura assicurativa, dal momento che è sulla base di questi eventi che la compagnia procederà al ricalcolo (solitamente, ogni dieci mesi, e cioè due mesi prima della scadenza della polizza). I fattori da considerare a questo proposito sono i seguenti:
- presenza di sinistri liquidati e per i quali sei stato riconosciuto responsabile per una quota superiore al 50%;
- assenza di sinistri nel periodo di riferimento;
- cessazione della polizza.
Nel primo caso, devi considerare un aumento della classe di merito pari a due unità: infatti, per ogni anno in cui vieni considerato responsabile (unico o in solidarietà con altri conducenti, ma con quota di responsabilità che supera il 50%), la compagnia aumenterà la tua classe di merito di due posizioni, ad esempio passando dalla 12 alla 14. Se nel quinquennio la tua quota di responsabilità parziaria non supera il 50%, non subirai aumenti, ma neanche diminuzioni.
Viceversa, nel caso in cui, per ogni annualità di rapporto assicurativo, non commetti incidenti, la classe diminuisce di due unità: nell’esempio fatto sopra, scenderà da 14 a 12. Questo significa che, se hai sottoscritto per la prima volta un’assicurazione RC auto, per ogni anno di copertura senza sinistri vedrai scendere la classe di merito di due punti: con la conseguenza che in circa sette anni potresti riuscire ad arrivare alla prima (quella che corrisponde al premio più basso).
Va segnalato che molte compagnie assicurative (tenendo presente che nel libero mercato ciascuna di esse può decidere in che modo calcolare la classe di merito) offrono delle clausole che permettono di evitare l’applicazione secca del bonus/malus, così da conservare la classe di merito anche in presenza di un sinistro nel periodo di riferimento. In questo caso, però, viene normalmente chiesto un premio maggiorato.
Un discorso a parte, per capire come calcolare la classe di merito, riguarda le ipotesi di cd. “cessazione del rischio”: ciò avviene quando vendi il veicolo assicurato, oppure sospendi o non rinnovi la polizza dopo la prima (o precedenti) annualità. In questo caso, la legge dispone la conservazione della medesima c.d.m. conseguita nell’ultimo anno di copertura assicurativa per una durata di cinque anni.
Per esemplificare, se hai un’assicurazione con classe di merito 10 e decidi di vendere il tuo veicolo o di non rinnovare la polizza alla scadenza, nel momento in cui decidessi di sottoscrivere un nuovo contratto entro i primi cinque anni ripartiresti comunque dalla categoria 10.
I parametri che incidono sul calcolo della classe di merito
Quanto abbiamo detto vale in generale per la cd. classe di merito universale (o CU): normalmente le compagnie assicurative praticano anche delle classi di merito cd. interne, nel senso che per ogni classe CU dispongono delle sottoclassi che permettono loro di adattare il premio a delle specifiche circostanze. Ad esempio, la tua compagnia potrebbe considerare la tua classe 5 CU come 5A, 5B o 5C, applicando condizioni diverse per ciascuna di queste sottoclassi.
Le classi interne perdono efficacia in caso di passaggio ad una nuova compagnia o di mancato rinnovo della polizza: viceversa, rimanendo nei cinque anni, la CU rimarrà intatta. Ma in che modo le compagnie assicurative attribuiscono queste classi di merito?
In realtà esistono dei parametri specifici che vengono solitamente utilizzati proprio per determinare il grado di rischio connesso alla posizione assicurativa e che determinano, quindi, l’inserimento in una piuttosto che nell’altra categoria. Tali parametri sono:
- il numero di anni dal conseguimento della patente;
- la tipologia di veicoli assicurati;
- l’area geografica di residenza del cliente;
- l’età;
- in caso di sinistri liquidati, la frequenza degli stessi e l’entità degli eventuali danni arrecati (che la compagnia ha dovuto risarcire).
Leggi anche: quando si perde la classe di merito
Strumenti per calcolare la classe di merito
Chiaramente, l’indicazione dei dati cui abbiamo fatto riferimento e che vengono normalmente impiegati dalle compagnie assicurative per calcolare la classe di merito, potrebbe esserti utile per operare dei calcoli di massima sulla tua attuale classe di merito. Tenendo conto del meccanismo del bonus/malus che abbiamo sopra descritto e dei fattori che vengono normalmente considerati, e conoscendo dal proprio attestato di rischio la classe di merito di provenienza, potresti utilmente calcolare a quale classe appartieni o stai per essere inserito prima del rinnovo della polizza.
Leggi anche: come funziona la copertura assicurativa dopo la scadenza della polizza
Una valida alternativa ai calcoli di questo tipo è quella di usare gli strumenti online che permettono di effettuare un preventivo delle diverse compagnie assicurative. Moltissime compagnie, infatti, adottano dei preventivatori che consentono di calcolare con alto grado di certezza la propria classe di merito. Allo stesso modo è possibile fare ricorrendo ai molti siti di comparazione, che effettuano la medesima tipologia di calcolo, salvo il vantaggio di prospettarti le soluzioni di diverse società di assicurazione.
Per procedere in questo senso dovrai inserire alcuni dati, quali la targa del veicolo che vuoi assicurare, la data di nascita dell’intestatario della futura polizza e, se a disposizione, i dati relativi alla precedente copertura assicurativa. Queste informazioni saranno sufficienti dal momento che i preventivatori possono accedere alle banche dati disponibili presso le diverse imprese di assicurazione, così riuscendo a ricostruire anche elementi risultanti dall’attestato di rischio (nel caso in cui non lo abbia più a disposizione), tra cui, appunto, la classe universale di merito cui sei attualmente assegnato.