Una diagnosi sbagliata può causare enormi conseguenze sulla salute del paziente: quando il medico commette un errore, ad esempio una diagnosi errata di un tumore, sta seriamente pregiudicando le possibilità di sopravvivenza del malato.

errore diagnostico
Questo è il motivo per cui la legge prevede una responsabilità medica per omessa diagnosi e un risarcimento a seguito di errori nella diagnosi. Se sei interessato a saperne di più, in questo articolo approfondiamo tutti gli aspetti principali che riguardano i casi di malasanità: quali sono gli errori medici più frequenti in sede diagnostica, quali effetti possono provocare sui pazienti e quali diritti sono riconosciuti al paziente per reagire alla responsabilità del sanitario.
In ogni caso, prima di proseguire, vogliamo ricordare che nel caso tu intenda avvalerti dell’assistenza gratuita e professionale di RimborsoSicuro puoi tranquillamente contattarci cliccando sul bottone qui sotto: sarai ricontattato da un nostro consulente che ti supporterà nella gestione della tua problematica.
L’errore diagnostico
Quando ci si trova davanti ad una diagnosi errata? Quando, invece, si assiste ad un caso di omessa diagnosi? E, infine, cos’è il ritardo diagnostico?

errata diagnosi
In tutti e tre i casi si può parlare di errori medici che causano un peggioramento delle condizioni di salute del paziente, o addirittura la sua morte: infatti, l’errore diagnostico da responsabilità medica, dal momento che impedisce di adottare le opportune strategie cliniche in modo tempestivo, può comportare la riduzione dei giorni di vita del paziente, oppure l’abbassamento della qualità della stessa in modo definitivo.
Però, come vedremo meglio più avanti, le conseguenze non riguardano unicamente la salute: infatti, l’errata diagnosi da parte del medico comporta un sacrificio anche della possibilità per il paziente, tutelata dalla legge, di poter effettuare consapevolmente le proprie scelte terapeutiche o indirizzare autonomamente le proprie scelte nel tempo di vita che resta.
Prima di approfondire le conseguenze che derivano da una diagnosi sbagliata è opportuno valutare quali sono le possibili condotte che danno luogo ad una forma di responsabilità medica. Infatti, perché si possa parlare di risarcimento per ritardo diagnostico o di responsabilità medica da omessa diagnosi è necessario che si verifichino uno o più errori nella condotta del medico, dai quali deriva un pregiudizio a carico del paziente.
Limitando l’analisi unicamente al momento della diagnosi, si possono ipotizzare i seguenti casi:
- un’errata diagnosi da responsabilità medica, in cui, cioè, il medico certifica la presenza di una patologia diversa da quella effettivamente presente, oppure di una patologia in realtà inesistente: si può portare ad esempio una diagnosi errata al pronto soccorso, oppure casi di errori diagnostici in senologia e così via;
- una omessa diagnosi, nel senso che il medico non rileva una malattia effettivamente presente, certificandone l’inesistenza: è il caso di una mancata diagnosi tumore o di un’omessa diagnosi frattura e via discorrendo;
- un ritardo colpevole nella diagnosi: ciò significa che il medico ritarda per imperizia o per negligenza tutti gli opportuni esami necessari ad emettere una diagnosi, oppure ritarda in altro modo la formulazione della stessa.
In tutti questi casi di errata diagnosi, oppure di mancata diagnosi, o, infine, di diagnosi ritardata, è possibile che il paziente subisca conseguenze molto serie. Se si verifica il danno e questo è dipeso da uno sbaglio oggettivo e provato del medico, allora si attivano gli strumenti previsti dalla legge civile e da quella penale: nei prossimi paragrafi vedremo quali sono e come funzionano.
Denunciare un medico per diagnosi sbagliata
Innanzitutto, è bene precisare che la mancata diagnosi o l’errata diagnosi medica determinano una forma di responsabilità penale del medico, quando da queste deriva una conseguenza diretta sulla salute psico-fisica del paziente.
Infatti, se durante un’operazione o in sede di diagnosi sbagliata il medico commette un errore che determina un danno al paziente, quest’ultimo (o i suoi eredi, in caso di morte del primo) possono fargli causa.
Ma cosa comporta una denuncia per diagnosi sbagliata? Il medico che provoca un danno alla salute del paziente, nei casi di responsabilità medica per errata diagnosi, può andare incontro ai reati di omicidio colposo o di lesioni personali.
In altre parole, se con il proprio errore il medico provoca un peggioramento dello stato di salute si avrà il reato di lesioni; se, invece, si verifica addirittura la morte del paziente, si avrà quello di omicidio colposo.

denunciare un medico per diagnosi sbagliata
Se è vero che è sempre possibile denunciare un medico per diagnosi sbagliata, è anche importante sapere che la legge, negli ultimi anni, ha introdotto delle modifiche alle norme sulla responsabilità penale dei medici, così da mitigare le sanzioni e il rischio di subire condanne. Il motivo è dovuto al fatto che moltissimi medici fanno ricorso alla cd. medicina difensiva: per evitare guai con la legge, si prescrivono esami in eccesso o terapie potenzialmente inutili, al solo fine di non incorrere nel rischio di subire una denuncia poi.
Dal punto di vista penale, quindi, se il medico denunciato dimostra di aver agito in ossequio alle linee guida che regolano un caso del genere, allora non potrà subire condanne. In gergo tecnico, si può dire che è stata prevista una causa di non punibilità, che opera quando i fatti che costituiscono il presupposto di una denuncia per omicidio colposo o lesioni colpose sono commessi, da parte del medico, seguendo le linee guida della scienza medica o le raccomandazioni previste per casi simili.
Se intendi denunciare un medico perché ritieni che sia incorso in errori sanitari che ti hanno danneggiato, ti ricordiamo che puoi avvalerti dell’assistenza gratuita e professionale di RimborsoSicuro puoi tranquillamente contattarci cliccando sul bottone qui sotto: sarai ricontattato da un nostro consulente che ti supporterà nella gestione della tua problematica.
Risarcimento del danno per errata diagnosi
Completamente diverso il discorso per quanto riguarda il risarcimento danni per errata diagnosi: qui, infatti, è più semplice far conseguire all’errata diagnosi il risarcimento danni, dal momento che basta dimostrare di aver subito un danno (alla salute o alla propria sfera morale) e che sussiste la colpa del medico che ha violato le regole di prudenza, diligenza e perizia che dovrebbero assistere il suo operato.
Da questo punto di vista abbiamo già anticipato che dalla diagnosi errata il risarcimento danni può derivare da due fonti diverse: la prima è quella più semplice da cogliere e riguarda il danno alla salute del paziente; la seconda, invece, attiene al concetto di libertà di autodeterminazione del paziente.
Si tratta, secondo le sentenze dei giudici che si sono occupati della questione, di due beni dell’individuo che possono essere potenzialmente lesi da un errore diagnostico e che, quindi, danno diritto entrambi al risarcimento danni da malasanità. Vediamole una per una.
Nel caso dell’errata diagnosi medica, il risarcimento può derivare in primo luogo dall’esito clinico cui va incontro il paziente: in altri termini, se si dimostra che la morte o il peggioramento delle condizioni di vita del paziente sono dovute all’errore del medico, allora il danno alla salute provoca una forma di responsabilità civile che dà diritto al risarcimento, nei confronti del paziente e/o dei suoi familiari.
Viceversa, quando si verifica una responsabilità da ritardo nella diagnosti o da omessa diagnosi, oltre al danno alla salute è possibile constatare anche un danno alla libertà del paziente di poter autodeterminarsi: ciò significa che la vittima non ha né la possibilità di scegliere se ed in che modo curarsi (perché non ha consapevolezza della propria malattia), né, soprattutto nel caso delle malattie terminali, ha la consapevolezza dei giorni che gli restano o, in caso di scoperta tardiva, non ha il tempo di potersi abituare all’idea dell’esito fatale che lo aspetta. Anche questa sofferenza di tipo morale costituisce un danno, che il medico responsabile è chiamato a risarcire.

risarcimento per errore diagnostico
Più nel dettaglio, la legge vigente permette al paziente di citare in giudizio sia la struttura sanitaria presso cui è avvenuta la prestazione d’opera del medico, sia quest’ultimo direttamente: è normalmente più vantaggioso presentare richiesta di risarcimento all’Asl o alla clinica privata, sia perché maggiormente dotata di risorse finanziarie per coprire i danni, sia perché l’onere della prova (relativo alla dimostrazione che non vi è stata colpa nella condotta del medico) è a carico di quest’ultima.
Viceversa, le ultime riforme, proprio per alleggerire la posizione del medico, hanno reso più difficile citare in giudizio direttamente quest’ultimo, dal momento che è il paziente a dover dimostrare, oltre al danno subito, anche il fatto che esso è dovuto all’errore del sanitario.
Infine, non bisogna dimenticare che la legge prevede una forma di assicurazione obbligatoria per le strutture sanitarie e per i medici, volta a risarcire i casi di malasanità a danno dei pazienti: ne deriva che nei casi di diagnosi sbagliata, i pazienti possono chiamare in giudizio direttamente l’impresa assicurativa, ottenendo un più rapido ristoro delle proprie pretese.
Risarcimento per errata diagnosi tumore
Uno degli esempi più tragici è quello del ritardo diagnostico in oncologia o della diagnosi sbagliata di un tumore.
Può capitare, infatti, che il medico scambi un tumore irreversibile per una semplice ciste, omettendo di prescrivere le opportune indagini e terapie. Ma in caso di diagnosi sbagliata di tumore, il risarcimento è sempre possibile?

risarcimento per errata diagnosi tumore
Il problema, in questi casi, è che molto spesso il paziente sarebbe comunque destinato a morire, abbia o meno il medico commesso l’errore diagnostico in ambito oncologico. Tuttavia, la giurisprudenza ha chiarito che esiste pur sempre un danno (e quindi un diritto al risarcimento) quando l’errore impedisce al paziente di poter vivere anche per un breve periodo in più rispetto a quello effettivamente vissuto.
Lo stesso vale nel caso in cui il ritardo nella diagnosi ha costretto il malato a sottoporsi ad una chemioterapia, poiché non sarebbe più praticabile un intervento chirurgico, con tutto quanto ne consegue dal punto di vista della sofferenza fisica e psicologica.
Anche in questi due ultimi casi, quindi, ci si trova dinanzi a danni alla salute del paziente che possono essere risarciti.
Allo stesso tempo, viene in gioco anche nel caso dell’omessa diagnosi del tumore il problema del danno morale: infatti, il ritardo, l’omissione o l’errore nella diagnosi tumorale fa perdere al paziente la chance di conservare, durante tutto il decorso fatale, la qualità della vita migliore possibile, da intendersi come la possibilità di scegliere se e come curarsi, di come disporre del tempo che resta, di destinare gli ultimi giorni verso uno scopo gratificante, e così via.
Ora che tutto dovrebbe esserti più chiaro, vogliamo ricordarti che se vuoi ottenere un Risarcimento perchè ritieni di esser vittima di responsabilità medica, puoi avvalerti dell’assistenza gratuita e professionale di RimborsoSicuro puoi tranquillamente contattarci cliccando sul bottone qui sotto: sarai ricontattato da un nostro consulente che ti supporterà nella gestione della tua problematica.
ERRORE DIAGNOSTICO, IL CASO: appendicite scambiata per influenza gastro-intestinale
R.M., 7 anni, accusava un improvviso e violento mal di pancia, nausea, febbre. I genitori la portavano d’urgenza al pronto soccorso. Dopo averla sottoposta ad una visita di routine, il medico la dimetteva, imputando i dolori all’influenza virale gastro-intestinale.
Il giorno dopo R.M. accusava ancora dolori e febbre alta. I genitori la portavano dal medico di base, il quale riconosceva un’appendicite acuta con rischio di peritonite, causato dalla mancata diagnosi di appendicite.
Il ritardo nell’individuazione della patologia aveva reso più delicata l’operazione e più lunga la convalescenza della piccola R.M., oltre ad aver reso necessarie le spese per le cure urgenti.
La famiglia di R.M. si è rivolta a Rimborsosicuro.it che ha avviato le procedure per le pratiche legali. Il danno è stato valutato, accertato in causa, quantificato e liquidato.
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