Investire un pedone è uno dei peggiori incidenti stradali che possono capitare. Viene considerato tra i sinistri più controversi e delicati: primo fra tutti perché il danno si ripercuote in maniera irreversibile su entrambi gli attori coinvolti; in secondo luogo perché può portare a delle conseguenze gravissime e, nonostante la colpa generalmente sia da attribuire al conducente, vi sono delle situazioni in cui la cosa non è così scontata.
Continuando la lettura di questo articolo potrai approfondire l’argomento e conoscere sia i casi in cui il pedone ha diritto al risarcimento per investimento stradale, sia le situazioni in cui il pedone rischia di veder diminuito il suo risarcimento o che addirittura la compagnia assicurativa decida di non pagare. Nell’articolo verrà preso in esame l’investimento del pedone sulle strisce pedonali e fuori dalle strisce, per fare più chiarezza sull’argomento.
Verranno inoltre presi in considerazioni i rischi e le conseguenze dell’investimento di un pedone, esaminando la situazione dal punto di vista del conducente. Ti invito, poi, ad approfondire la tematica del risarcimento per decesso da incidente stradale
Pedone investito e risarcimento danni

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Il pedone investito non sempre ha diritto al risarcimento danni, in quanto anche per lui vi sono degli obblighi precisi da rispettare sanciti dal codice della strada, come ad esempio attraversare sulle strisce pedonali.
Spesso, infatti, si parla di concorso di colpa facendo riferimento soprattutto a quelle situazioni in cui il pedone può concausare il sinistro (passaggio sulle strisce pedonali ma con semaforo rosso, passaggio da punti poco visibili e pericolosi…).
Generalmente, il pedone ha diritto al risarcimento per investimento stradale:
- se cammina lungo un attraversamento pedonale: strisce pedonali, marciapiedi, sottopassaggi o sovrapassaggi resi noti da opportuna segnaletica;
- se, pur non camminando sulle strisce pedonali, la strada che attraversa è costeggiata da negozi, scuole, palestre, case, bar e così via;
- se, prendendo come punto di riferimento il margine della carreggiata, il pedone attraversa la strada perpendicolarmente;
Il pedone ha diritto al risarcimento danni per investimento stradale anche quando il conducente non rispetta i seguenti obblighi:
- se il conducente non rispetta i limiti di velocità imposti per legge;
- se il conducente non presta attenzione alle condizioni atmosferiche, che possono rendere difficoltosa la circolazione (pioggia, nebbia, neve…);
- se l’autovettura del conducente ha qualche difetto che non consente una circolazione ottimale;
- se il conducente non dà la precedenza ai pedoni che, attraversando una strada senza strisce pedonali, hanno già iniziato a compiere l’attraversamento
Pedone investito sulle strisce
Quando il pedone viene investito sulle strisce pedonali, la colpa presunta è sempre del conducente.
Le strisce, infatti, sono create appositamente per consentire l’attraversamento del pedone in tutta sicurezza e il conducente ha l’obbligo, per legge, di rallentare l’andatura del veicolo in corrispondenza delle strisce e degli attraversamenti pedonali in genere.
Nel momento in cui un pedone viene investito sulle strisce pedonali durante l’attraversamento, la prima cosa da fare è quella di far intervenire sia i sanitari (che si prenderanno cura del pedone investito, valutando l’entità del danno), sia i vigili o le forze dell’ordine, incaricate di scrivere il verbale e appuntare tutte le modalità dell’accaduto (eventualmente chiamando a rapporto dei testimoni).
Superato questo primo momento drammatico, il pedone investito sulle strisce potrà procedere alla richiesta di risarcimento danni. Per fare ciò, dovrà spedire una raccomandata al conducente (o al proprietario del veicolo) e alla compagnia assicurativa, indicando con esattezza la dinamica del sinistro (includendo anche il luogo e le circostanze di tempo in cui esso si è verificato), un documento medico che certifichi i danni subiti, età ed attività del pedone. Ovviamente la compilazione varia a seconda delle circostanze e dell’entità del danno subito.
Tuttavia non sempre il pedone investito mentre attraversa le strisce pedonali è considerato meritevole di risarcimento.
Vi sono infatti delle circostanze in cui si verifica il concorso di colpa, secondo quanto stabilito dall’art. 1227 c.c. che prende in considerazione tutte le volte in cui un attraversamento avviene in maniera “straordinaria e imprevedibile”. Sarà il giudice, infine, a decretare il giusto risarcimento, previa indagine in ordine al concorso di colpa.
Pedone investito fuori dalle strisce
Investire un pedone apre a controversie molto delicate.
Si parte sempre dal presupposto che il conducente abbia l’obbligo di prevedere un attraversamento imprevisto e, soprattutto laddove la strada è ben illuminata, adiacente ad un centro abitato e rettilinea, la presunzione di colpa ricade sempre su di lui.

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Il conducente, infatti, è tenuto sempre e in ogni circostanza a mantenere un’andatura nel rispetto dei limiti di velocità e soprattutto prestando la massima attenzione. Ed è proprio la prevedibilità l’elemento che fa la differenza e che mette il pedone nelle condizioni di ottenere il giusto risarcimento anche se viene investito fuori dalle strisce pedonali.
Se infatti l’incidente è stato provocato a causa della distrazione o della negligenza del conducente, il pedone ha diritto all’ottenimento del ristoro economico previsto dalla legge.
Ci sono degli elementi molto importanti da considerare e che interessano la condotta del pedone.
Primo fra tutti, questi è autorizzato a non attraversare sulle strisce pedonali solo se queste sono lontane 100 metri minimo dal luogo in cui desidera ed intende attraversare, altrimenti rischia di pagare una multa per violazione del codice della strada per un massimo di 99 euro.
In secondo luogo, il pedone non può attraversare la strada in maniera imprevedibile, ovvero senza avere l’accortezza di valutare se sono in arrivo macchine o meno.
Il pedone, attraversando fuori dalle strisce, si si espone “consapevolmente” al pericolo, per questo si può affermare con certezza che investire un pedone ha conseguenze gravi e dannose per entrambi gli attori coinvolti.
Ho investito un pedone, cosa rischio
Il primo comma dell’articolo 2054 del Codice Civile stabilisce che “il conducente di un veicolo senza guida di rotaie è obbligato a risarcire il danno prodotto a persone o a cose dalla circolazione del veicolo, se non prova di aver fatto tutto il possibile per evitare il danno”. Ciò significa che nel momento in cui viene aperta la controversia, sta all’automobilista fornire le prove della sua eventuale innocenza, ossia della mancanza di colpa.

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A seconda dell’entità del danno, il conducente che ha investito il pedone rischia anche l’accusa di omicidio stradale, che può avere come pena la reclusione fino a 30 anni di carcere.
Nella più “lieve” delle ipotesi, il conducente deve pagare totalmente il risarcimento al pedone, la cui somma si stabilisce tenendo conto dei parametri di invalidità che il pedone subisce a causa dell’incidente.
I danni subiti dal pedone possono essere di varia entità: danni morali, economici e fisici.
Viene preso in considerazione il periodo di degenza in ospedale, con relative spese da mantenere, come anche il danno subito dall’impossibilità di recarsi a lavoro e svolgere le normali funzioni e attività quotidiane in grado di assicurare il reddito quotidiano.
Investire un pedone comporta anche il ritiro della patente per un per periodo di tempo da concordare sulla base dei danni inferti al pedone e il ritiro dei punti della stessa.
Assistenza Pedoni Investiti
Se hai letto con attenzione questo articolo, ti sarai accorto dell’estrema delicatezza dell’argomento trattato. Nonostante la presunzione di colpa ricada sempre sull’automobilista, sono tante le variabili da prendere in considerazione.
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