
In generale, quando parliamo di Risarcimento del danno in un sinistro stradale esistono due modalità:
- Procedura di risarcimento ordinaria: il danneggiato si rivolge alla compagnia Assicurativa del responsabile del sinistro;
- Risarcimento diretto: quando sussistono determinati presupposti, il soggetto che ha subito il danno rivolge la sua richiesta di risarcimento del danno direttamente alla propria compagnia Assicurativa (scopri in questo articolo quali sono i presupposti richiesti dalla legge).
Facciamo un esempio: il soggetto A si trova alla guida e il soggetto B è trasportato (passeggero). A e B sono in viaggio, quando durante il percorso si scontrano con il veicolo del soggetto C.
Posto che, per legge si definisce “terzo trasportato” quel soggetto che si trova in un veicolo guidato da altri, ci si chiede: che cosa accade in caso di incidente? Il soggetto B come può chiedere ed ottenere il risarcimento? È applicabile il risarcimento ordinario e il risarcimento diretto?
A queste e a molte altre domande, risponderemo in questo articolo. È però importante sapere, che affianco alle due modalità di risarcimento prima illustrate, la legge prevede una terza modalità definita proprio: risarcimento del terzo trasportato.
Terzo trasportato: come ottenere il risarcimento?
A seguito di un incidente stradale, il risarcimento del terzo trasportato può avvenire in due modi.
- Il terzo trasportato potrebbe attivare la procedura di risarcimento ordinario. Come disposto dall’Art 144 del Codice delle Assicurazioni Private, il passeggero inoltra la richiesta di risarcimento alle Compagnia Assicurative dei soggetti coinvolti nello scontro.
- Il terzo trasportato potrebbe inviare la richiesta di risarcimento, direttamente alla Compagnia Assicurativa dell’auto su cui si trovava al momento dello scontro. Questa è la procedura di: risarcimento del terzo trasportato, prevista all’ Art 141 del Codice delle Assicurazioni Private.
Quest’ultima modalità ha una serie di benefici per il terzo trasportato:
- Risparmio di tempo: il danno viene risarcito in tempi brevi. La procedura di risarcimento ordinario infatti, prevede tempi molto più lunghi rispetto a questa.
- Il risarcimento ha luogo indipendentemente dall’accertamento della responsabilità dei conducenti coinvolti. Ciò vuol dire, che innanzitutto il passeggero viene risarcito, dopodiché continueranno gli accertamenti del caso.
- È una modalità risarcitoria, che fa fronte a tutti i danni subiti: sia per le cose, che per le persone.
- Nel caso in cui ci siano più conducenti coinvolti, il passeggero può chiedere il completo risarcimento ad uno qualsiasi dei soggetti.
Quando non è possibile ottenere il risarcimento?
La procedura di risarcimento del terzo trasportato incontra delle eccezioni. Ci sono dei casi in cui il terzo trasportato non ha diritto al risarcimento integrale (all’intera somma).
Facciamo un esempio: il soggetto A è alla guida. Il soggetto B è trasportato, ma non indossa la cintura di sicurezza. Durante il viaggio si scontrano con l’auto del soggetto C.
In questo esempio, il soggetto B non è alla guida, ma è trasportato. Bisogna osservare, che il soggetto B però “non indossa la cintura di sicurezza”, quindi commette un’infrazione.
Dunque, quando il terzo trasportato commette un’infrazione o per legge viene considerato corresponsabile con il conducente nella produzione del sinistro: il risarcimento (la somma che gli è dovuta) è ridotto o escluso.
La riduzione o l’esclusione, del risarcimento del terzo trasportato, dipende dalle dinamiche del sinistro.
Altra eccezione al risarcimento integrale del terzo trasportato è: il caso fortuito. In questo caso, l’incidente è stato causato da fattori imprevedibili, che escludono la responsabilità dei conducenti.
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