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Risarcimento morte incidente stradale

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PREMESSA: In questo articolo, in particolare, ti verranno spiegati, passo dopo passo, tutti i procedimenti da attuare e le cose da considerare nel caso in cui un tuo caro sia stato coinvolto in un incidente mortale.

Il risarcimento morte a causa di incidente stradale è un argomento doloroso e spinoso che merita di essere affrontato nel migliore dei modi.

risarcimento morte incidente stradale
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La morte di chi è vittima di un incidente stradale, infatti, ha anche delle conseguenze legali, così come stabilito dalla Corte di Cassazione (sentenza numero 26972/2008), che chiarisce i provvedimenti da prendere in caso e le conseguenze in punto di danno non patrimoniale subìto per la perdita della persona cara.

Sono tanti i fattori da considerare ai fini dell’ottenimento del giusto risarcimento morte per incidente stradale. Fattori che saranno oggetto di analisi in questo approfondito contenuto.

Tanto detto, sappi che nel caso avessi bisogni di supporto nella gestione della tua pratica, non esitare a contattare RimborsoSicuro, che ti fornirà tutto l’assistenza Gratuita di cui hai bisogno

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Se ci si trova coinvolti in un incidente stradale mortale, ossia che causa il decesso di qualcuno, è fondamentale sapere come comportarsi e cosa fare, sia dal punto di vista burocratico che legale. In questa breve guida si riporteranno alcuni aspetti fondamentali da ricordare nel caso in cui ci si trovi coinvolti in un sinistro che porta alla morte di un altro conducente o passeggero.

Apprenderai anche quali sono le modalità di accesso alla forma risarcitoria per il caso di morte e in quali casi e in che modo i congiunti prossimi di un soggetto deceduto a causa di un sinistro hanno diritto a ottenere il risarcimento.

Nell’articolo, infine, troverai delucidazioni riguardo al reato di omicidio stradale, delle ragioni del suo inserimento nel codice penale e delle pene previste.

Rimborsosicuro.it è al tuo fianco, in qualsiasi momento, per riconoscerti tutto l’aiuto di cui hai bisogno e per farti conoscere quali sono i tuoi diritti e le azioni da mettere in atto per ottenere il giusto indennizzo per morte di un tuo parente coinvolto in un sinistro stradale.

La ricostruzione della dinamica dell’incidente mortale

Quando si causa un incidente che causa un decesso, si possono avere responsabilità civili o penali a seconda della gravità delle circostanze. Le responsabilità civili sono quelle che causano danni alle cose mentre si parla di responsabilità penali in caso di lesioni e morte.

Per poter definire il responsabile o i responsabili dell’incidente è necessario procedere con una ricostruzione attenta della dinamica del sinistro. Per questo motivo, la Polizia Stradale procederà a un’analisi delle cause prendendo in considerazione una serie di parametri.

Per prima cosa, infatti, si dovranno valutare le condizioni del conducente o, in caso di coinvolgimento di più veicoli, dei conducenti. Si potrà così stabilire se qualcuno dei conducenti guidava in stato di ebrezza o sotto effetto di stimolanti, psico-farmaci o droghe.

Altri elementi che devono essere presi in considerazione sono quelli ambientali: questi permetteranno di valutare la visibilità nella zona dell’incidente. Una nebbia fitta o una pioggia intensa, ad esempio, possono essere causa di incidente grave nonostante il completo rispetto delle norme di guida da parte degli autisti.

Ancora, la Polizia Stradale valuterà la segnaletica e le condizioni della strada per avere un quadro completo della situazione al momento del sinistro.

Anche le compagnie di assicurazione possono procedere a valutazioni relative alle dinamiche dell’incidente, in modo da apportare le proprie tesi a supporto o in contrasto con quanto rilevato dalla Polizia Stradale. La dinamica dell’incidente, infatti, rappresenta il primo tassello per definire le responsabilità del sinistro mortale e, in particolare, le responsabilità penali.

Va subito evidenziato che non sempre un incidente stradale mortale comporta responsabilità penali a un eventuale altro conducente che ha causato il sinistro. Nel caso in cui, infatti, l’incidente sia stato causato da cause di forza maggiore o calamità naturali, il conducente che ha provocato il sinistro non può essere considerato penalmente perseguibile.

Naturalmente, ogni incidente mortale presenta caratteristiche peculiari che vanno valutate di caso in caso, sia per quanto riguarda le dinamiche che per quanto riguarda le responsabilità ed eventuali danni da pagare.

Incidente mortale, cosa fare

incidente mortale cosa fare
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Nel caso in cui un tuo caro sia rimasto mortalmente coinvolto in un incidente stradale, avrai bisogno di prendere dimestichezza con tutte quelle leggi e quelle procedure che stabiliscono le conseguenze giuridiche dell’incidente, e che si rifanno alla responsabilità civile e penale derivante dal sinistro.

La morte di una o più persone a causa di un incidente stradale ha delle conseguenze esistenziali che gravano su tutte le persone coinvolte.

Come prima azione, sappi che verrà svolta la ricostruzione del sinistro al fine di avere chiare tutte le cause e le dinamiche che hanno condotto all’incidente e quindi al decesso. Dal momento che la situazione è di per sé molto complessa e delicata, i tempi di ricostruzione della dinamica di un incidente stradale di tale gravità possono essere lunghi.

Ciò che è importante però, ed in primis, è comprendere quali sono le informazioni preliminari che bisogna conoscere sulle circostanze dell’incidente, ovvero la velocità e le condotte di guida dei veicoli e, non ultima, la configurazione del tratto di strada in cui si è svolto il sinistro, nonché l’analisi della segnaletica e delle condizioni metereologiche.

Questa prima verifica serve a stabilire la traiettoria d’urto dei veicoli coinvolti e serve anche a stabilire un eventuale ritardo di azione che avrebbe potuto scongiurare l’incidente.

Generalmente, a scrivere il verbale riportante tutte le informazioni è la polizia stradale, che, regola, per prima interviene sul luogo dell’incidente. Successivamente vengono interpellate anche le compagnie assicurative e l’autorità giudiziaria.

E’ proprio l’autorità giudiziaria che ha il compito di nominare un Consulente Tecnico che dovrà esaminare il caso sotto il profilo tecnico, analizzando tutti i dati e i riferimenti oggettivi che gli permetteranno di ricostruire la dinamica dell’incidente. Lo scopo principale di questa operazione è quello di accertare le diverse responsabilità – in particolare la responsabilità del decesso – di conseguenza, determinare se ed in che termini si può avere diritto al risarcimento da decesso del parente.

Si procederà, quindi, con l’accertamento delle diverse responsabilità al fine di rendere note le cause del sinistro per i fini processuali.

L’accertamento viene compiuto muovendosi su tre distinti ma paralleli binari:

  • accertamento del comportamento umano: in sostanza, si tiene conto degli eventuali comportamenti errati del conducente o dei conducenti (a seconda delle dinamiche del sinistro). In particolare tale passaggio si accerterà se chi è rimasto vittima dell’incidente si trovava in stato di ebbrezza, se aveva fatto uso di stupefacenti o di psicofarmaci; si terrà conto dell’età e della condotta complessivamente tenuta alla guida, al fine di individuare eventuali colpe che possano determinare l’insorgere di responsabilità personali e risarcitorie;
  • accertamento delle condizioni del veicolo: in questa sede si tiene conto dello stato generale del mezzo su cui si viaggiava, indagando eventuali difetti specifici o difetti manutentivi determinanti, che cioè abbiano contribuito al verificarsi del sinistro;
  • fattori ambientali: si mira a rilevare non solo le condizioni metereologiche, ma anche le caratteristiche del percorso stradale e della segnaletica.

Ma cosa fare se sei rimasto coinvolto in un incidente stradale mortale, quindi?
Chiama il Comando di Polizia Stradale competente che si occuperà di intervenire all’istante, premurandosi di proteggere la zona dell’incidente bloccando il passaggio degli autoveicoli, in modo tale da poter fare i rilievi necessari, sequestrare i veicoli coinvolti ed accertare le cause dell’incidente.

Risarcimento danni per incidente stradale mortale

Risarcimento danni per incidente stradale mortale
Risarcimento danni per incidente stradale mortale

Se un tuo caro è rimasto coinvolto in un incidente stradale mortale, sappi che la legge individua delle conseguenze non solo civili ma anche penali: puoi quindi accedere alla forma risarcitoria per il caso di morte.

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Quando un proprio caro è rimasto coinvolto in un incidente mortale, si può avviare una pratica di risarcimento per danni. Prima di poter avere diritto al risarcimento, però, bisognerà attendere i tempi burocratici e quelli effettivamente necessari per poter procedere alla ricostruzione della dinamica dell’incidente. La prima valutazione della dinamica del sinistro, come già evidenziato, verrà effettuata dalla Polizia Stradale. Questa non farà altro che riportare i fatti, derivanti da eventuali testimonianze e studi sulle cause che hanno portato all’incidente.

Non sta alla Polizia Stradale, quindi, valutare eventuali colpe e responsabilità. Queste saranno invece prese in considerazione della autorità giudiziarie e dalle compagnie di assicurazione dei veicoli coinvolti nell’incidente.

Il Pubblico Ministero in questi casi è chiamato subito ad agire autonomamente per accertare la responsabilità dell’accaduto ed indagare sulle cause dell’incidente.

NOTA: Nel caso in cui non siano chiare le dinamiche dell’incidente, ossia non si riesca a valutare in maniera univoca quali siano le dinamiche e, quindi, le responsabilità, l’autorità giudiziaria nominerà un consulente tecnico che potrà approfondire tutte le cause e le dinamiche che hanno portato al sinistro.

Il consulente tecnico avrà quindi il compito di stimare la velocità dei veicoli che si sono trovati coinvolti nell’incidente, ricostruire le traiettorie e le possibili dinamiche che hanno portato quello specifico risultato di urto e posizionamento delle auto e, infine, valutare la possibilità di avvistamento reciproco dei conducenti dei mezzi e i tempi e le modalità di reazione (frenata, sterzata o altro) per tentare di evitare il pericolo.

Questi elementi saranno alla base della documentazione necessaria per le richieste di risarcimento, in quanto permetteranno di avere risposte sul diritto o meno al risarcimento stesso.

Quanto agli aspetti economici, il risarcimento danni per incidente stradale mortale è previsto in favore di congiunti e conviventi e rientra nella sfera dei danni patrimoniali e dei danni non patrimoniali.

Il risarcimento per danni patrimoniali va a coprire non solo le spese aggiuntive da affrontare sul momento ─ quali ad esempio quelle necessarie per il funerale ─ ma calcola anche il bisogno futuro di denaro che deriverà, ad esempio, dal mancato apporto economico del defunto.

Mentre quantificare il danno patrimoniale è abbastanza facile (in linea di massima si deve moltiplicare il reddito percepito dal defunto per gli anni che in media avrebbe dovuto vivere), quantificare l’ammontare del risarcimento per danno morale subito dal congiunto in conseguenza del decesso è un’operazione delicata.

La locuzione usata per identificare questo tipo di danno è detta “iure proprio” e va a quantificare il tipo di risarcimento ed i diritti che spettano ai congiunti a seguito della scomparsa del proprio caro per morte da incidente stradale.

IN SINTESI: Un particolare tipo di risarcimento, spettante esclusivamente agli eredi della vittima dell’incidente, è quello dello Iure Hereditatis. Questo risarcimento prevede una particolare condizione, ossia che la morte non sia immediata al momento del sinistro ma che tra il momento dell’incidente e quello del decesso, trascorra un determinato intervallo di tempo.

Nei tribunali si fa riferimento alla tabella di Roma o alla tabella di Milano che, per calcolare il corrispettivo risarcimento, in primis tiene conto del rapporto di parentela che lega il superstite alla vittima dell’incidente stradale, nonchè della presenza di una relazione o di una convivenza con quest’ultimo.

In seconda battuta vengono presi in considerazione fattori come l’età e lo stato di salute della vittima.

Per quanto riguarda l’età bisogna fare un approfondimento, in quanto non solo si tiene conto dell’età della vittima ma anche dell’età del congiunto: quanto più questo è giovane, tanto maggiore sarà il calcolo del risarcimento da corrispondere.

Se il congiunto è minorenne, assume una maggiore importanza in termini di denaro anche il danno morale ed esistenziale subiti dal minore.

Al fine di quantificare il giusto risarcimento, viene anche preso in considerazione se il superstite rimarrà solo o se fa parte di un nucleo familiare (moglie, figli, fratelli, genitori), tenendo conto che quanto più il danno incide sullo stato di salute psico-fisica del congiunto rimasto in vita, tanto più dovrà aumentare il risarcimento.

Sinistro mortale e risarcimento eredi

IN SINTESI: Il diritto all’ottenimento del risarcimento, al momento della morte della persona coinvolta nell’incidente, viene trasmesso agli eredi. Questi potranno quindi chiamare in giudizio il responsabile dell’incidente, tramite la cosiddetta Iure Hereditatis.

risarcimento eredi vittima strada
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Gli eredi di una vittima morta a causa di un sinistro mortale possono ottenere un risarcimento secondo la forma “eredi iure successionis”.  In tali casi si devono andare a considerare due situazioni differenti che traggono origine dal lasso di tempo intercorso dopo l’incidente mortale.

Se la morte del congiunto avviene sul colpo durante l’incidente, il danno ha valore esistenziale e biologico.

Nel secondo caso, ossia di decesso a causa dell’incidente ma non contestualmente all’incidente, il danno ha valore non patrimoniale e patrimoniale, e prende in considerazione tutte le spese sostenute durante il periodo di permanenza in ospedale o a casa (visite mediche, cure specialistiche, medicine…).

Il risarcimento agli eredi può essere trasmissibile a titolo di eredità, anche questo secondo la forma eredi iure successionis.

Tuttavia è da considerare il fatto che possono esserci anche i cosiddetti danni riflessi, ovvero tutti quei danni che, “per riflesso”, colpiscono gli eredi della vittima e che quindi rientrano nella loro sfera giuridica.

Quello che viene considerato, anche in questo caso, è il danno psico-fisico ai danni del congiunto, che spesso si trasforma in un trauma fisico o psichico permanente.

Quando il decesso non è immediato si aggiunge anche il danno terminale, che riguarda la vittima di un incidente stradale che si trova in una condizione di consapevolezza della sua imminente morte. Il danno terminale rappresenta un danno liquidabile iure proprio alla vittima di lesioni mortali, così come stabilito dalla Cass. Sezioni Unite n. 15350/2015.

Bisogna fare chiarezza su questo aspetto perché la giurisprudenza non definisce l’intervallo di tempo in termini di giorni specifici, quanto piuttosto in termini di compromissione dell’integrità psicofisica della vittima. La valutazione della compromissione e la presa di consapevolezza della vittima del suo stato, dal momento dell’incidente fino al decesso, permette quindi di stabilire i termini del risarcimento.

Incidente stradale mortale e risarcimento

Nel caso in cui un proprio caro sia rimasto coinvolto in un incidente mortale, è possibile richiedere un risarcimento per il decesso. Questo viene suddiviso principalmente in due tipologie, prevedendosi il risarcimento morale e quello patrimoniale.

Per approfondire: Risarcimento per morte da sinistro stradale

Il risarcimento morale da sinistro mortale è definito da una somma che viene calcolata tenendo conto del danno da trauma psicologico dovuto alla morte del proprio caro. Si tratta di una somma non sempre facilmente quantificabile e che viene definita in base a una serie di parametri che tengono conto della relazione con il defunto e quindi della sofferenza causata dalla perdita.

Il risarcimento patrimoniale da incidente con decesso, invece, può essere più facilmente inquadrato. Può essere suddiviso in risarcimento derivante da danno emergente e da lucro cessante.

  • Il danno emergente rappresenta il danno economico specifico che si subisce con la morte del proprio caso. Questo comprende quindi le spese conseguenti all’incidente, come quelle necessarie per la riparazione o la sostituzione dell’auto o altro mezzo incidentato, della degenza in ospedale o di eventuali cure mediche in caso di morte successiva all’incidente, fino alle spese per il funerale. Per ottenere questo risarcimento è necessario poter documentare in maniera tracciabile tutte le spese effettuate.
  • Il risarcimento patrimoniale per danno da lucro cessante rappresenta invece la perdita di introiti economici dovuta alla morte del proprio caro. Si tratta di una componente di risarcimento fondamentale quando la vittima dell’incidente era anche l’unico a garantire il reddito alla famiglia. Possono richiedere il risarcimento per lucro cessante non solo i componenti della famiglia, ma anche eventuali persone che avevano un rapporto economico attivo con la persona coinvolta nel sinistro mortale. Questo risarcimento tiene conto naturalmente del reddito medio, ossia di quanto percepiva la vittima, in media annua, al momento della morte.

Reato di omicidio stradale

Il reato di omicidio stradale è stato introdotto dalla legge numero 41 del 23 marzo 2016.

Leggi anche: Conseguenze dell’Omicidio Stradale

Il codice penale, rifacendosi all’articolo 589-bis, prevede una pena che va dai 2 ai 12 anni per chiunque provochi un incidente mortale e abbia violato le seguenti norme:

  • norme che disciplinano la circolazione stradale (limite di velocità, segnaletica, attraversamento con il rosso…);
  • guida in stato di ebbrezza;
  • guida in stato di alterazione psicofisica (dopo aver assunto, cioè, sostanze stupefacenti o psicotrope).
reato omicidio stradale
reato omicidio stradale

A seconda della circostanza, viene applicata la legge e stabilita la sanzione, che comprende una somma in denaro e la reclusione. La pena viene raddoppiata o triplicata nel caso in cui il conducente che ha provocato l’incidente si trovi sprovvisto di patente di guida o di assicurazione.

L’articolo 589-ter del codice penale, introdotto con la legge numero 41/2016, presuppone un’ulteriore aggravante data dalla fuga del conducente. In tal caso, infatti, la pena non è mai inferiore a 5 anni e viene aumentata da un terzo a due terzi.

Se la condotta del conducente al momento dell’incidente provoca più di una vittima, la pena può arrivare anche ad un massimo di 30 anni di reclusione.

A seconda del tipo di omicidio stradale, a colui che ha provocato l’incidente viene ritirata la patente per un massimo di 15 anni.

Chi guida mezzi pesanti e provoca incidenti stradali mortali è sottoposto a controllo alcolemico e, laddove risulti presente un tasso alcolico compreso tra 0.8 g/l e 1,5 g/l, sono soggetti ad un minimo di 8 anni fino ad un massimo di 12 anni di reclusione, in quanto devono subire la massima pena di omicidio stradale.

Ci sono dei casi, tuttavia, in cui vi è concorso di colpa con la vittima, ovvero quei casi in cui il sinistro mortale non è dipeso solamente dall’azione o dall’omissione di chi è rimasto in vita. In questi casi la pena prevista per l’omicidio stradale diminuisce a seconda delle circostanze che vengono alla luce dalle ricerche e dall’accertamento delle diverse responsabilità.

L’omicidio stradale è stato inserito all’interno del codice penale per diverse ragioni, prima fra tutti quella di arginare l’emorragia di fuga che, chi si trova coinvolto in un sinistro stradale, tende ad attuare. La fuga spesso è la principale causa di morte, in quanto annulla completamente ogni speranza di primo soccorso.

Cosa fare quando si è testimoni di un incedente stradale mortale

Quando si assiste a un incidente stradale mortale è fondamentale chiamare immediatamente i soccorsi, ossia il 118.

A meno di non essere un medico è fondamentale non muovere le persone coinvolte nell’incidente, soprattutto quando questi si trovano in caso di incoscienza. Non essendo un medico, infatti, non si può sapere quali siano i danni cui sono soggette le persone coinvolte nell’incidente e se esse siano ancora vive o meno.

Come soggetto esterno all’incidente, ossia non coinvolto in prima persona, è obbligatorio chiamare il 118 e poi, per quanto possibile, posizionare l’apposito segnale di emergenza a indicare la zona dell’incidente, attendendo l’arrivo dei soccorsi o della polizia per poter testimoniare su quanto visto (se presenti al momento dell’incidente).

Può accadere che il mezzo che ha causato l’incidente mortale non si fermi per prestare soccorso: in tal caso sarebbe utile, da parte degli eventuali testimoni, ricordare il numero di targa da segnalare alla polizia una volta arrivata.

Non sempre, però, gli incidenti mortali hanno dei testimoni che possono aiutare nella ricostruzione dell’incidente. Molto più spesso, la chiamata al 118 viene effettuata da persone che arrivano sul luogo dell’incidente dopo che questo è avvenuto. In tal caso, pur non potendo essere d’aiuto per la ricostruzione dell’evento, potranno in ogni caso contattare l’emergenza medica e segnalare l’avvenuto sinistro in modo da avvisare eventuali veicoli in arrivo.

Associazione Vittime della Strada

Al netto di ogni tecnicismo, il consiglio più importante che possiamo darti se hai perduto un tuo caro a causa di un incidente stradale mortale è quello di rivolgersi a degli esperti che tutelano quotidiamente e professionalmente le vittime della strada.

associazione vittime della strada
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